La pitta è il pane della mia infanzia, emblema della cucina calabrese e per essere più precisi, di quella catanzarese, con cui è d'obbligo gustare "u morzeddhu" o "u suffrittu" entrambi spezzatini tipici da mangiare caldi all'interno della pitta, soprattutto durante le festività natalizie.
Pane con poca mollica, dall'interno morbido e alveolato e dalla crosta più croccante e gustosa.
Per me è il pane per eccellenza, quello che sa di casa, di ricordi, di famiglia.
Ottimo accompagnato da soppressata e provola ma anche con della 'nduja, sentirete che delizia!
PITTA CALABRESE
Per 2 pitte:
300 g di farina 0 (la mia di manitoba)
150 g di farina di semola di grano duro
un pizzico di zucchero
150 g di pasta madre oppure 3 g di lievito di birra fresco
250-280 g di acqua tiepida*
8 g di sale
2 cucchiai di olio evo calabrese
Sciogliete il lievito con poca acqua, poi setacciate le farine, versatele in una terrina molto ampia e unitevi il lievito sciolto*.
Se procedete con il lievito madre ammorbidite la pasta madre con metà dell'acqua e poi unite le farine.
Al centro del mucchio, praticate un buco e versate lo zucchero e l'olio. Amalgamate con una forchetta, poi unite gradatamente l'acqua tiepida e il sale.
Lavorate l'impasto sul piano di lavoro per almeno 15 minuti, allargandolo con i pugni chiusi e riavvolgendolo e sbattendolo sul piano.
Dopo averlo lavorato, mettetelo di nuovo nella terrina, coperta da pellicola e da un canovaccio.
Fate lievitare per 6-8 ore in un luogo chiuso e privo di correnti.
Trascorso questo tempo, maneggiate l'impasto con un po' di semola di grano duro e formate 2 ciambelle sottili (larghezza 7-8 cm) di diametro 28 cm , chiudete le 2 estremità per formare le ciambelle e mettetele in 2 teglie coperte di carta forno, dove le lascerete leivitare per almeno un'ora .
Spennellate la ciambella con poco olio, ,mettete in forno caldo a 200° per circa 15-20 minuti.
La ciambella sarà dorata e croccante all'esterno mantenendo la sua morbidezza all'interno. Fate raffreddare e poi servite.
Pane con poca mollica, dall'interno morbido e alveolato e dalla crosta più croccante e gustosa.
Per me è il pane per eccellenza, quello che sa di casa, di ricordi, di famiglia.
Ottimo accompagnato da soppressata e provola ma anche con della 'nduja, sentirete che delizia!
Per 2 pitte:
300 g di farina 0 (la mia di manitoba)
150 g di farina di semola di grano duro
un pizzico di zucchero
150 g di pasta madre oppure 3 g di lievito di birra fresco
250-280 g di acqua tiepida*
8 g di sale
2 cucchiai di olio evo calabrese
Sciogliete il lievito con poca acqua, poi setacciate le farine, versatele in una terrina molto ampia e unitevi il lievito sciolto*.
Se procedete con il lievito madre ammorbidite la pasta madre con metà dell'acqua e poi unite le farine.
Al centro del mucchio, praticate un buco e versate lo zucchero e l'olio. Amalgamate con una forchetta, poi unite gradatamente l'acqua tiepida e il sale.
Lavorate l'impasto sul piano di lavoro per almeno 15 minuti, allargandolo con i pugni chiusi e riavvolgendolo e sbattendolo sul piano.
Dopo averlo lavorato, mettetelo di nuovo nella terrina, coperta da pellicola e da un canovaccio.
Fate lievitare per 6-8 ore in un luogo chiuso e privo di correnti.
Trascorso questo tempo, maneggiate l'impasto con un po' di semola di grano duro e formate 2 ciambelle sottili (larghezza 7-8 cm) di diametro 28 cm , chiudete le 2 estremità per formare le ciambelle e mettetele in 2 teglie coperte di carta forno, dove le lascerete leivitare per almeno un'ora .
Spennellate la ciambella con poco olio, ,mettete in forno caldo a 200° per circa 15-20 minuti.
La ciambella sarà dorata e croccante all'esterno mantenendo la sua morbidezza all'interno. Fate raffreddare e poi servite.
Buon inizio settimana a tutti,
Ale
Ma ti è venuta che è una meraviglia, complimenti Ale !
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